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N°17

16 giugno – 1 luglio 2012
Brescia, San Zenone all’Arco

Considerare l’evento non come una mera esposizione di artifici, allocati in uno spazio fisico delimitato, ma come tappe evolutive di un viaggio che si snoda lungo un arco temporale senza confini, in un insieme di continue successive trasformazioni.
Con l’introduzione della variabile temporale, gli elementi naturali da quattro diventano cinque: 
LUCE, FUOCO, ACQUA, TERRA e inoltre il TEMPO, che nella storia dell’uomo si inserisce evolvendosi in forma di “civiltà”.
Il tempo allora diviene metafora della vita e non resta quindi che salire sull’alto monte, uscendo dalla selva dei nostri ricordi e dei nostri pensieri, lasciandoci spingere dalla curiosità e lasciandoci portare dal cuore, in un viaggio che non inizia e non finisce mai, dove c’è sempre un “diverso” che ci aspetta e che noi cerchiamo.
È memoria del trascorso, è vita presente e anelito del futuro, è l’Ulisse Dantesco e non solo.
Non c’è futuro se non c’è memoria del passato e il tempo veicola questo nostro viaggio.
Qui sta il significato della “mostra”: eravamo, siamo, saremo.
C’è una speranza nel futuro?
Alla fine del percorso si pone la domanda e nasce una risposta che mi piace fra le tante qui inserite: lì tra le rocce arse dal sole, bruciate dal vento e dall’uomo, sulla cima di un tronco inaridito spunta un insperato germoglio. È la continuità dell’essere, dove la Speranza spinge al rinnovamento e l’Amore è energia vitale.
Curiosità, Speranza, Amore, questi i fattori che danno un senso alla nostra vita, in continuo divenire, per sempre in viaggio.

[Edoardo Bignetti]

L’arte, come la scienza, lo yoga od altre filosofie orientali di impostazione epistemologica, si ama perché sollecita domande più ancora che risposte, e i nostri neuroni hanno sempre voglia di pensare! Il desiderio di dare risposte concrete alle domande esistenziali di sempre “chi sono io?”, “dove andiamo tutti?”, “c’è un aldilà?” ecc. ecc.. muove costatemente la mente a curiosità, più o meno consapevoli. La nostra ricerca si muove ovunque, senza però offrire mai risposte. Cosicchè, l’uomo curioso e ricco di immaginazione è perennemente insoddisfatto.
La scienza ci avvicina molto a realtà altrimenti invisibili dove, tuttavia, la Termodinamica la fa da padrone. Così scopriamo che per effetto dell’Entropia tutto è evanescente ed instabile.
Così come i terremoti appiattiranno inesorabilmente la terra inaridita e nuovi monti cesseranno di nascere, così l’umanità non raggiungerà mai un sistema stabile ed ordinato. La genesi aveva già in sé il germe dell’auto-distruzione cosicchè, dopo una lenta parabola, anche l’umanità per varie cause scomparirà. Forse si potrà salvare un briciolo di vita nascosta, una piccola arca trasportata in un nuovo mondo, ma solo se consapevole e creativa. L’aumento di Entropia si può infatti contrastare solo introducendo energie nuove e nuovi incentivi alla sopravvivenza. La termodinamica è complessa, eppure suscita sempre grande ammirazione, se riesci a tradurla in messaggi semplici. Dunque anche l’arte concettuale non può farsi sfuggire questo opportunità e deve cercar per parte sua le forme di espressione adeguate. Le installazioni sono forse il metodo scenografico migliore per rappresentare una meta-genesi dell’universo uomo.

[Enrico Bignetti]

Appassionato osservatore del mondo naturale che ci circonda, è sempre stata presente e viva in me l’esigenza di esprimere le mie pulsioni e le mie emozioni attraverso la lavorazione dei materiali che la natura offre e, con l’interazione del tempo e degli elementi, modella intensamente.
Il mio interesse è attirato da quella pietra che nessuno raccoglie perché è sporca, da quel legno marcio, da quel relitto semisepolto da detriti di ogni genere: sono pezzi trascinati a valle dalle piene dei fiumi, dimenticati dall’uomo e tornati con entropica dinamica alla loro originale collocazione nel mondo fisico.
Da oltre 25 anni nel mio girovagare per greti e sponde di corsi d’acqua ho cercato di osservare ogni forma materiale che potesse stimolare la mia fantasia e completare così l’azione abbozzata da madre natura. In questo percorso riporto alla luce le intuizioni e gli arcani ritrovamenti,i sassi e i legni del Taro, del Po’ e della Pessola sensualmente trasformati in levigati accadimenti formali e coniugati in inedite ibridazioni per raccontare la fatalità del percorso umano e artistico nel tutto che ci circonda.

[Maurizio Catellani]

 

artisti:
Maurizio Catellani, Enrico Bignetti, Edoardo Bignetti Con la partecipazione di Dante Luna