N°8
9 – 25 aprile 2011
Brescia, San Zenone all’Arco
Per la riflessione quaresimale, L’Associazione per l’arte Le Stelle con l’esposizione E abbiamo visto la sua gloria pone due artisti a confronto su uno dei temi centrali della nostra esistenza: il Crocifisso, incontro con il dolore, con l’uomo/Uomo del dolore.
Cristo crocifisso diviene così il focus verso cui gravitano Paolo Dolzan legato perdutamente alla propria umanità fino a togliere il posto a Dio e Armando Fettolini, che al Golgota non si arresta , crede e testimonia il seguito.
Le tele di Dolzan (artista trentino) nascono da un lungo, macerante percorso di approfondimento filosofico, dalla ricerca espressiva, esasperata di quell’angoscia che la sofferenza e la morte proprie dell’umanità gli trasmettono, dal voler assorbire dal tragico (cosa di più spietato di un crocifisso?) al sublime la forma rivivendola nell’arte. Vede la gloria ma non la testimonia (?) e forse per questo chiede di essere benedetto d’acqua santa, lui che afferma “Non v’è amore più grande dell’amore di Dio, soprattutto se Lui non esiste”, lui che titola in minuscolo cristo, ma pone Lui (Dio), in maiuscolo
Armando Fettolini, milanese, dopo aver per anni scandagliato il dolore dell’uomo dalla parte della Croce, risponde all’urlo di Dolzan con una istallazione dove il simbolo assurge al suo più alto significato: incarnarsi nell’oggetto stesso. Ha visto, meditato, dipinto nel dolore la Gloria, oggi vuole testimoniarla. Lasciata sul Golgota la croce, dona alla nuova Chiesa tre strumenti per il seguito, che non può prescindere dal dolore partecipe (corona di spine), dalla responsabilità di testimonianza (inchiodati ad essa dal mandato di Cristo), dalla purificazione (il lenzuolo di lino che ricopre quotidianamente l’altare della nostra esistenza).
Diavolo e acqua santa? Più semplicemente due artisti che non disdegnano di affrontare il sacro, di sperimentare nuovi cammini, di testimoniare con la sensibilità contemporanea il dramma di chi quotidianamente deve portare la sua croce per seguire il Maestro o semplicemente per portarla con dignità.
Carmela Perucchetti
artisti:
Paolo Dolzan, Armando Fettolini