N°36
Con una ventina di dipinti di grande formato, che abbracciano gli ultimi trent’anni di carriera, giunge a San Zenone all’Arco la personale sul tema della natura di Angelo Capelli.
La pittura di paesaggio dell’artista bergamasco costituisce occasione rara di emozione, nell’incontro con un ricco e coerente percorso artistico di ricerca del rapporto tra uomo e natura, ritrovando in essa vibrazioni vitali e sempre nuove bellezze.
Formatosi all’Accademia Carrara di Bergamo con Trento Longaretti, Angelo Capelli, artista dalla carriera ricca di riconoscimenti ed apprezzamento non solo in Italia, entra a pieno titolo nel novero dei paesaggisti lombardi che, dalla seconda metà del Novecento ad oggi, sanno fare proprio lo stupore della contemplazione della natura trasformandolo in colore.
Nei dipinti dall’assetto compositivo estremamente equilibrato arriva, soprattutto negli anni Settanta e Ottanta, ad esiti apparentemente vicini all’informale, in realtà sempre sorretti da un solido impianto figurativo progressivamente filtrato da un sapiente processo di sottrazione ma sempre rintracciabile, come memoria certa dell’essere. I luoghi prediletti, l’Adda, il Brembo, le case di Bruntino, le colline di Villa d’Almè si trasfigurano nei contrasti cromatici delle ore del giorno e dello scorrere delle stagioni, attraverso pennellate decise, piene di forza e vivacità e mai aggressive, perfettamente controllate nell’equilibrio generale teso a rendere la visione di “quel” luogo momento unico e irripetibile.
Analogamente, con la medesima attenzione tesa a cogliere l’intima essenza del dato reale, l’artista procede nella pittura di figura, attraverso la felice predisposizione al disegno che fa di Capelli uno dei più apprezzati ritrattisti contemporanei, grazie alla capacità davvero rara di ritrovare nella fisionomia le caratteristiche uniche e irripetibili della persona.
Caratteristiche fondanti nei dipinti esposti la ricerca della luce come elemento costitutivo dell’incanto del momento, presenza viva e vibrante che dà senso alle cose nel declinare in continue e progressive variazioni, accanto all’uso del colore, che Capelli usa nei toni più accesi del rosso, del verde più squillante, del blu più profondo, sul limite mai superato dell’astrazione, verso un espressionismo coloristico come passo necessario per una nuova visione più libera, forse più interiorizzata, della natura, portata a frammenti, visioni, impressioni di luce e di segni ritmati, nel sempre godibile e libero confronto che questa pittura offre allo sguardo.
Carmela Perucchetti
Artisti:
Angelo Capelli