N°25
14 dicembre 2013 6 gennaio 2014
Brescia – San Zenone all’Arco
Da anni l’artista bresciano Luciano Pea, docente di incisione e tecniche pittoriche alla Libera Accademia di Belle Arti (L.A.B.A) di Brescia, persegue la possibilità di far interagire luce e colore nello spazio bidimensionale, sia studiando le capacità sensoriali dell’occhio umano, sia sfruttando le potenzialità materiche, in particolare di pastelli e colori ad olio. Tali mezzi pittorici, per propria natura densi, coprenti, ricchi di forza espressiva, vengono sgranati, alleggeriti di peso ma non svuotati, piuttosto smaterializzati e distesi fino ad abbracciare l’intero campo visivo, per coinvolgere lo spettatore in un clima spogliato da intenti descrittivi, che rimanda idealmente a cieli, mari, terre, isole, vulcani affioranti da orizzonti sconosciuti. Con Comete l’artista conduce alla contemplazione dell’effimero, nello scenario della natura dove spazio e tempo sono fissati nell’istante irripetibile di spazi siderali solcati da scie luminose, orizzonti oceanici interrotti da imprevedibili eruzioni vulcaniche, nuvole capaci, con la sola ombra, di suggerire la presenza dell’astro. Sono panorami di bellezza non oggettivi, ma assolutamente soggettivi, percepibili solo con gli occhi della mente e dell’anima, retti da uno slancio immaginifico che trova spunto e supporto nell’esplorazione astronomica, protagonista delle più recenti, inedite rappresentazioni, titolate con il nome delle ultime comete che hanno attraversato il sistema solare. Attraversano i cieli Hyakutake, Kohoutek, ma anche la recentissima Ison, attesa nei primi giorni di dicembre 2013 per un passaggio visibile dalla Terra. Analogamente procedono le rappresentazioni di improvvise eruzioni vulcaniche nella vastità marina: Salina, Vulcano, Stromboli, Alicudi, individuate dalla successione scandita di elementi che indirettamente alludono all’esplosione magmatica della materia: eruzione, scia, riflesso sull’acqua. Ai luoghi della geografia terrena e astrale si apparentano in continuità logica quelli dell’immaginario, scomparsi come Ferdinandea, isola innalzata e poi sommersa nel 1831 tra Sciacca e Pantelleria, o echi letterari carichi di umanissime aspirazioni come Itaca, o Iperborea, leggendaria terra dell’antica Grecia illuminata dal Sole splendente per sei mesi l’anno. Tra realtà e mito, tra figurazione e astrazione la pittura di Luciano Pea compone un racconto di sensazioni colorate, di messaggi che lentamente raggiungono la percezione profonda dei sensi.
Carmela Perucchetti
artisti:
Luciano Pea