N°14
15 marzo 2012 –9 marzo 2012
Brescia, San Zenone all’Arco
I due percorsi creativi della pittrice toscana Gabriella Furlani e del lombardo Armando Fettolini sono Aquae che confluiscono nell’unico, grande fiume della ricerca sulle origini e sul senso ultimo della vita, nella bellezza di elementi primordiali e misteriosi.
Gli artisti hanno percorso strade autonome, e la confluenza in questo progetto espositivo della Associazione per l’arte Le Stelle, di cui sono soci fondatori, costituisce una di quelle rare, bellissime occasioni per cogliere l’inaspettato risultato di un significato aggiunto alle qualità individuali dei due cicli pittorici.
Dal 1994 Gabriella Furlani torna costantemente sul tema dell’acqua come genesi di vita, non in atteggiamento descrittivo ma puntando alla sostanza, alle dinamiche infinite dello scorrere, all’istante inafferrabile della goccia che cade, alle pieghe dell’onda, alla luminosa trasparenza che alla minima variazione cede al colore. Un approccio di rigore quasi scientifico per carpire segreti di bellezza e affidare ad essi messaggi simbolici e concettuali, che hanno innervato alcune tra le più importanti realizzazioni dell’artista toscana, come la riqualificazione della Cappella del fonte battesimale di Paolo VI a Concesio (2005) e il ciclo L’ottavo giorno, esposto nel 2008 a Brescia, nella sala Piamarta.
Risponde in contrappunto altrettanto ricco di forza Armando Fettolini con il suo ciclo Si nasce dall’acqua…, interamente realizzato tra gennaio e maggio 2011. Qui l’artista riprende e sintetizza sia il guardare all’uomo con dolente partecipazione, affiorato nei precedenti percorsi Dal mondo degli strani (2004) e in Giuda, uomo di città (2005), sia la lirica rappresentazione della natura delle Derive occasionali, costante riferimento pittorico nella produzione dell’artista.
Una serie di tavole sulle quali la consistenza di materiali diversi conferisce ai colori della terra, alla liquida densità delle acque uno straordinario effetto di natura intonsa, muta e fissata nell’immobilità senza tempo. L’acqua assume il valore fondante di nutrimento nell’anfora che la accoglie, spostando l’attenzione dal contenuto al contenitore, dal creato alla creatura in un messaggio di coinvolgente impatto.
Anfore come monadi sospese in liquidi panorami lacustri, chiusi da profili montani, nelle tenui tonalità tutte lombarde del grigio e del verde, sono metafora dell’uomo assetato di acqua che così trova pacificante distensione, fino a diventare pura essenza in simbiosi con la natura.
Carmela Perucchetti
artisti:
Armando Fettolini, Gabriella Furlani