335.13.70.696 info@artelestelle.it

N°13

13 settembre-5 ottobre 2014
Brescia – San Zenone all’Arco

Con la XV Settimana Montiniana di Concesio, nell’anno della beatificazione di S.S. Paolo VI, la proposta di arte contemporanea della Associazione per l’arte Le Stelle nelle due sedi espositive di Sant’Andrea a Concesio e di San Zenone all’Arco a Brescia conclude il ciclo triennale di riflessione attraverso l’arte sulle virtù teologali. Dopo Polvere di speranza (2012 di Dolores Previtali, e “Chi crede non è mai solo” (2013) sulla fede di Andreas Kuhnlein e Konrad Schmid, Armando Fettolini e Giuliano Gaigher sono chiamati ad esplorare l’amplissimo tema della carità, come richiamo all’unità d’amore in Cristo. Fettolini e Gaigher condividono da protagonisti, fin dalla sua costituzione (2009), il cammino della Associazione per l’arte Le Stelle, nata con l’intento di sperimentare nuovi mezzi espressivi per dare visibilità al mistero cristiano. “In unum Christi amor”. Armando Fettolini percepisce il concetto di carità in modo totalizzante, nell’abbraccio sconfinato di una umanità che sa guardare all’altro come prossimo, Giuliano Gaigher trasforma concettualmente il vetro nella materia dell’io, fragile, duttile solo per azione del fuoco, trasparente e durissimo, capace di velare e svelare contemporaneamente la forza preziosa dell’amore nei bagliori imprevisti dell’oro.
Uomo e umanità come poli opposti e strettamente connessi dialogano in una esposizione- istallazione che ancora una volta trova nello spazio sacro il luogo di silenzio, di ascolto, di coinvolgente emozione.
Chi è il prossimo? Nella antica chiesa di Sant’Andrea il visitatore è portato a mettersi in gioco, spiritualmente e fisicamente, nella navata invasa da decine di silhouette umane serigrafate sui teli bianchi appesi dell’istallazione Osservanti – osservati, realizzata nel 2006 per il padiglione della casa dell’Osservanza, manicomio dismesso di Imola, dove tali figure ricomponevano la presenza disperata di incolpevoli uomini senza volto e senza storia. Giuliano Gaigher propone due istallazioni in vetro acceso da neon, cuore concettuale di entrambe, in perfetta sintonia con il tema, stridenti nell’uso del linguaggio freddo della contemporaneità. Il magistrale utilizzo della vetrofusione si produce nelle tre opere volte a scoprire nuovi volti della bellezza oltre le logiche del conformismo.
In San Zenone, a Brescia, i due artisti danno vita poi ad un percorso più intimo, introspettivo e dolente, di ampio respiro, alla ricerca dell’essenza stessa della carità come stato di grazia interiore.
Giuliano Gaigher trasfonde concettualmente nei suoi vetri l’invisibile bellezza dell’anima in bagliori d’oro, presenza discreta e certa al tempo stesso che illumina le sculture. L’artista raggiunge nuovi entusiasmanti traguardi in una serie di fusioni di “carte”, così chiamate per il loro minimo spessore, forme talora danzanti o avvolte a spirale nello spazio, visioni di un’anima che faticosamente conquista la capacità di amare. Armando Fettolini nei suoi dipinti narra, per tappe di un viaggio mai terminato, la conoscenza di sé e lo sguardo sull’umanità di ogni tempo, nel ciclo continuo di vita e morte, La tecnica polimaterica esalta figure diafane, ombre senza peso pur se capaci di scavo, impronte indelebili di fronte ai quali l’imperativo dell’amore In Unum si fa sempre più serrato, giungendo ad evocare drammaticamente le disperate migrazioni contemporanee nell’indifferenza del mondo.
Nella cappella i due artisti suggellano il senso finale del percorso nel dorato calice eucaristico di Gaigher e nel dipinto Con cuore di Fettolini a scandagliare il luogo privilegiato della carità.

Carmela Perucchetti

 

artisti:
Armando Fettolini -Giuliano Gaigher