N°8
14 gennaio 2012 – 29 gennaio 2012
Brescia, San Zenone all’Arco
Ad alcuni anni di distanza dalla retrospettiva di Rina Soldo (2006), San Zenone all’Arco ospita una nuova mostra dedicata al paesaggio gardesano, questa volta attraverso i dipinti presenti nella collezione di Pier Antonio Venturelli, esponente di un particolare aspetto del collezionismo bresciano concentrato, come in questo caso, su un unico autore, Gino De Lai (Tignale 1891 – Salò 1960) con acquisizioni ripetute nel tempo che consentono oggi di apprezzarne compiutamente l’evoluzione stilistica.
Alla collezione fanno capo ben trentacinque dipinti, tutti esposti, in grado di dare corpo ad una nuova retrospettiva dell’artista, dopo a bella antologica a lui dedicata del 1991 a Tignale-Salò, curata da Giannetto Valzelli.
Nel nutrito novero di paesaggisti che trovano suggestioni molteplici nel lago più bello d’Italia, ed in particolare tra quelli operanti nella prima metà secolo scorso, De Lai occupa un posto ben definito, con il taglio inconfondibile di panorami tersi, lucidi di colore steso d’istinto. Dipinti che sono espressione di ingegno autodidatta, naturalmente incline al disegno e alla musica e nel contempo capace di geniali intuizioni innovative in campo tecnico e scientifico, che trovano concreta realizzazione senza mai però fruttare all’inventore il meritato e adeguato riscontro.
L’artista studia la luce del Garda, riverberata anche nell’entroterra fatto di campi coltivati su cui si stagliano radi alberi, nelle varianti infinite dello scorrere delle ore del giorno e delle diverse stagioni, insistendo sul medesimo luogo e creando così in alcuni casi vere e proprie sequenze. Poche figure, sveltamente tratteggiate a pennello, suggeriscono la presenza umana con discrezione.
La luce sul Garda, meglio la luce del Garda, è la vera protagonista di uno spettacolo naturale fissato con freschezza e vivacità dallo sguardo attento, ma anche ricco di lirica sensibilità, di Gino De Lai.
Carmela Perucchetti
artisti:
La Collezione Pier Antonio Venturelli